Perché Pequeñas Huellas*?
Pequeñas Huellas* (Piccole Impronte) è un progetto di sviluppo culturale destinato a tutti i bambini del mondo, specialmente quelli che soffrono per guerre, malattie, fame, maltrattamenti, sfruttamento, discriminazione o abbandono.
Il progetto Pequeñas Huellas* nasce con lo scopo di unire i bambini di ogni parte del mondo e forgiare una catena di solidarietà fra loro per formare una nuova società attenta e rispettosa dei diritti del bambino.
Noi crediamo che se gli stati del mondo difendessero la cultura investendo in un’adeguata istruzione ed educazione dei bambini, l’ignoranza comincerebbe a diminuire lasciando posto al rispetto. Molta gente, purtroppo, non si rende conto che la formazione dei fanciulli è fondamentale per preparare una nuova società, perché saranno proprio loro, i bambini di oggi a costruirla! Se la mente dei giovani è ben strutturata e sana, il “nuovo mondo” andrà incontro ad uno sviluppo pacifico.
Il fulcro di questo progetto consiste nell’organizzare, in diversi paesi e città del mondo, laboratori e corsi per bambini e giovani musicisti, con lo scopo di stimolare l’interessamento alla musica locale e la sua interpretazione, che sia essa di origine colta o popolare, per migliorare la comprensione e la diffusione dell’eredità culturale e musicale di ogni luogo scelto. In questo modo si intende fomentare il rispetto e la valorizzazione della storia, dell’arte e delle diverse culture – propria e altrui. L’attività musicale è integrata da laboratori sulla condizione dei bambini nelle diverse parti del mondo e sulla promozione dei loro diritti. Punto di riferimento e documentazione è la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia delle Nazioni Unite.
Come naturale proseguimento speriamo che questo proposito di evoluzione culturale, destinato ai bambini di tutto il mondo, possa in futuro essere integrato e potenziato da programmi di sviluppo materiale, mirati a situazioni specifiche, per mezzo del sostegno e dell’appoggio che potranno offrire i diversi organismi, istituzioni e imprese che desiderino aderire al progetto.
I bambini alla nascita non conoscono né odio né frontiere. Noi, gli adulti, insegniamo loro il disprezzo, il rancore l’odio e non sappiamo trasmettere il valore e l’importanza delle differenze.
Credo, nel profondo della mia anima, che solamente forgiando questa grande catena, costituita dai bambini del mondo, attraverso la musica dei bambini, potremo commuovere il cuore dell’umanità adulta e avremo la speranza di preparare la pace per le prossime generazioni.
Pequeñas Huellas* (Piccole Impronte): cos’è?
Progetto culturale - umanitario concepito dalla violista da gamba italiana Sabina Colonna-Preti (docente presso il Conservatorio di Musica di Torino) la quale, nel 2003, ha proposto all’ Ufficio Storico della Habana (Cuba), al “Conjunto Musical Ars Longa” e all’Università di Valladolid (Spagna) di iniziare il progetto a La Habana (Cuba).
Pequeñas Huellas*: cosa si propone?
Testo dei bambini presenti al “III Festival de Música Antigua de La Habana”, Cuba, Febbraio 2005, ideato e pronunciato da loro prima del concerto di chiusura.
• "Pequeñas Huellas è un progetto fondato sulla necessità enorme d'amore, di protezione e di sostegno di tutti i bambini del mondo, con un'attenzione speciale a tutti quelli che soffrono per guerre, violenza, sfruttamento, discriminazione o abbandono, malattie, catastrofi o fame.
• Noi di Pequeñas Huellas crediamo che la musica, uno dei mezzi d'espressione più profondi e diretti, sia portatrice d'amore e di pace, di sogni e di speranze, capace di sviluppare attitudini elevate, una sensibilità superiore e formare esseri armoniosi dotati di un'intelligenza profonda.
• La musica può salvare il mondo.
• Vogliamo formare una catena di bambini per unire le nostre forze e chiedere agli adulti tutto ciò di cui abbiamo bisogno perché i nostri diritti siano rispettati. Pensiamo che se tutti gli stati del mondo collaborassero con una legislazione internazionale che metta in risalto l'istruzione dei bambini, perché sia affettuosa e profonda, forse non ci sarebbero più altre guerre.
• Più elevati saranno i sentimenti dei bambini, tanto più essi potranno pensare in modo costruttivo.
• Chiediamo agli artisti di fama internazionale di aiutarci a richiamare l’ attenzione del mondo intero, affinché sia possibile portare il nostro progetto in aiuto di tutti i bambini del mondo.
• Vogliamo che il concerto di oggi salga al cielo in un grido di pace!”
Pequeñas Huellas*
• E’ portatrice di un messaggio di pace, convivenza e amore attraverso la musica.
• Gli stessi bambini ne sono emissari e destinatari.
• Il materiale musicale interpretato deriva dal Códice Trujillo del Perú del 1780, opera inviata a Carlos IV dal Vescovo D. Baltasar Martínez Compañón.
Pequeñas Huellas*: interpreti presenti a Cuba 2005
• E’ stato possibile realizzare questo programma a La Habana e fondare l’Orchestra “Pequeñas Huellas” grazie alla partecipazione della scuola elementare di musica” Saumell”, che dirige María Iglesias, proprio per la particolarità delle sue classi di violino, strumento chiave per l’esecuzione di musica barocca, così come il suo coro di voci bianche, che dirige Sandra Santos.
Ha partecipato la “Coral Cantus Firmus”, nata nel 2000 sotto le ali del gruppo cubano di musica antica “Ars Longa”. Questo coro infantile, formato dai bambini che vivono nei quartieri dell’Habana Vieja, si dedica alla musica antica come parte di un progetto comunitario che si propone di ampliare l’universo culturale dei più piccoli attraverso la conoscenza e l’apprezzamento di tali repertori.
• Un terzo gruppo, il “Coro Infantil Nacional”, creato nel maggio 1998 per iniziativa della professoressa Digna Guerra Ramírez, composto da bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni.
• In ultimo un gruppo di bambini italiani (Guglielmo, Bartolomeo e Lucrezia Dandolo, Pier Francesco Maria Pelà, Margherita e Carlotta Pupulin e Carolina Egüez) ha completato l’elenco di 110 bambini che ha fatto musica unendo le loro voci coi loro strumenti.
Pequeñas Huellas*: il Codex Martínez Compañón
Baltasar Martínez Compañón era vescovo a Trujillo del Perù ed era stato educato nell’ambiente dell’illustrazione, di solida formazione e grande inquietudine.
Durante la visita nella sua diocesi raccolse, tra il 1782 e il 1785, una ricca e variata informazione su di essa con l’obiettivo di inviare tutte le informazioni alla Corona spagnola.
L’opera realizzata dal Vescovo risultò monumentale (nove volumi) e si caratterizza per l’originalità dei mezzi utilizzati per fissare le informazioni raccolte: un numero assai elevato di acquerelli, molto diversi per stile, ma di grande interesse per la maniera di plasmare la società e la sua cultura, flora e fauna, indumenti, costumi, razze, mappe, piante e prospetti di edifici, vocabolario, archeologia, musica e danza di Trujillo, al nord del Perù.
Il Codice è conservato nella Biblioteca del Palacio Real di Madrid e alcune tavole sono conservate in copia nella Biblioteca Nacional de Colombia.
Tematica: flora, fauna, mappe, piani, piante di edifici, prospetti di edifici, grafici, indumenti (26 tavole di indumenti coloniali e 8 indigeni), costumi (112 coloniali e 30 indigeni), questioni di filologia, razze, macchine, musica (8 tavole con danze e 18 opere musicali), archeologia.
Pequeñas Huellas*: Perché questo repertorio?
Ciò che ci ha spinto a valorizzare la figura del Vescovo M. Compañón è la sua affinità con alcuni degli obiettivi del progetto: il suo atteggiamento davanti all’Uomo, ogni Uomo, senza eccezione di razza, posizione sociale, cultura o potere. La sua preoccupazione per l’educazione di chi oggi è bambino e tiene nelle mani il futuro dell’umanità. Il suo interesse per l’infanzia fu tale che lo spinse a creare scuole che, secondo la testimonianza dello stesso Vescovo, arrivarono ad un numero di cinquant’uno, nonostante alcune di esse non poterono funzionare a causa della mancanza di mezzi. La convivenza di razze e culture, la presenza di strumenti indigeni misti a strumenti importati dalla Spagna, ma già costruiti in situ, per certi versi raccolgono gli ideali che muovono il progetto «Pequeñas Huellas».
Pequeñas Huellas*: Importanza musicale del repertorio
- Corpus di diciannove canzoni, all’epoca trasmesse per tradizione orale.
- Nel secolo XVIII grazie a M. Compañón vengono fissate in notazione musicale. Questo ha permesso che arrivassero fino a noi diversità di tradizioni compositive, strumenti e lingue di origini molto diverse.
- Le partiture entrano in relazione diretta con alcuni acquerelli del codice che portano lo stesso identico titolo. Grazie a ciò possiamo contare con informazioni molto interessanti sopra gli individui e la società che le interpretava, la tipologia degli strumenti, ecc...
- Le opere selezionate da Compañón vanno dalle danze alle canzoni, melodie a balli cantati i cui titoli riflettono chiaramente l’ intercultura di cui parlavamo poc’anzi: cachua, tonada, tonadilla, cachuita, con tematiche che passano dall’amoroso al natalizio, con riferimenti alla schiavitù, etc...
- Al di là dell’innegabile valore estetico, i brani raccolti dal vescovo Martínez Compañón costituiscono documenti importanti per la conoscenza della cultura musicale dell’America Latina.
- Alcune opere sono uniche nel loro genere. E’ il caso di quelle che possono considerarsi prodotto dell’incrocio tra la cultura pre - incaica chimú e quella spagnola.
- Ancor più significativo in questo senso è un’altra danza intitolata allo stesso modo del chimo, che Stevenson segnala come l’unica canzone sopravvissuta con testo mochica (anche se con alcuni vocaboli in castellano intercalati).
- Il secondo tratto storicamente importante di questa collezione è il suo carattere di anello di una catena tra la tradizione musicale pre-ispanica e la pratica andina attuale. Questo si evidenzia principalmente negli esemplari di cachua –o kashwa-, danza di coreografia circolare.